Modi di procedere e vie legali

Nei rapporti con le autorità è consigliabile poter dimostrare di avere un domicilio ed essere registrati in un Comune, prima di trovarsi nella situazione di dover chiedere prestazioni statali. I nomadi che solitamente trascorrono l’inverno nello stesso luogo si registrano in quel Comune. Quelli che invece non trascorrono l’inverno sempre nello stesso luogo possono registrarsi nel Comune con cui hanno il legame più stretto (p. es. il Comune in cui hanno affittato uno spazio di sosta invernale), in un Comune di cui conoscono già le autorità (p. es. le autorità scolastiche, l’ufficio delle imposte o la cassa compensazione AVS) o nel Comune in cui stanno soggiornando. Per i nomadi che si spostano tutto l’anno e per questo non hanno un domicilio fisso è considerato domicilio il luogo di dimora. I nomadi che soggiornano per più giorni in un’area di sosta possono richiamarsi a questa norma per registrarsi presso le autorità locali.

Procedura amministrativa ordinaria (opposizione, ricorso, ricorso amministrativo, ricorso di diritto amministrativo)

Per presentare un ricorso amministrativo è necessaria una decisione impugnabile (cfr. a livello federale art. 25a PA). La procedura e i rimedi giuridici variano secondo l’autorità, il settore giuridico e l’ente pubblico. I servizi di consulenza giuridica del Cantone interessato forniscono informazioni in merito. I termini e le prescrizioni formali devono essere rispettati.
Se il ricorso è accolto, secondo le circostanze, l’autorità riconosciuta colpevole di discriminazione può essere condannata a versare una riparazione morale per lesione della personalità. Di norma un risarcimento è però richiesto mediante un’azione di responsabilità dello Stato. L’importo è commisurato alla gravità della lesione e alla colpa dell’autore. La riparazione morale ammonta di norma ad alcune centinaia di franchi al massimo.

Ricorso all’autorità di vigilanza

Ogni persona, non solo quella direttamente interessata, può presentare un ricorso all’autorità di vigilanza, ossia di regola l’organo superiore all’organizzazione in questione. Il ricorso non è vincolato ad alcun termine o forma. Contrariamente al ricorso amministrativo, non è necessario che sia stata emessa una decisione. L’autorità di vigilanza non è tenuta a entrare nel merito del ricorso e generalmente lo fa soltanto in caso di reiterate violazioni del diritto. Si può tuttavia presupporre che nel caso di un’autorità sospettata di atti razzisti vi sia un serio interesse pubblico ad accertare i fatti. Il ricorso all’autorità di vigilanza è indicato soprattutto nel caso in cui nessun altro rimedio giuridico abbia buone probabilità di successo e vi siano reiterate violazioni del diritto. Attenzione: il ricorso all’autorità di vigilanza non ha effetto sospensivo su eventuali termini.

Azione di responsabilità dello Stato (responsabilità dello Stato per atti razzisti)

Il procedimento per responsabilità va avviato soltanto se si hanno prove concrete di un danno materiale (p. es. se in seguito al rifiuto del permesso di soggiorno non è possibile esercitare alcuna attività professionale) o immateriale (lesione della personalità). La Confederazione, i Cantoni e i Comuni hanno regolamenti diversi. L’importo di un eventuale risarcimento è commisurato alla gravità della lesione e alla colpa dell’autore e ammonta di regola ad alcune centinaia di franchi al massimo. Maggiori informazioni sulla responsabilità dello Stato (in tedesco).