Parallelamente agli accertamenti giuridici (o basandosi su di essi), nella maggior parte dei casi conviene – nel limite del possibile – cercare il dialogo con le persone e i servizi coinvolti.
Per intentare con successo un’azione legale contro un rifiuto della sublocazione per motivi razzisti bisogna poter produrre le prove e/o avere dei testimoni.
Raccomandazione generale: è consigliabile raccogliere sin dall’inizio il maggior numero possibile di prove (p. es. corrispondenza, appunti di colloqui e indirizzi di eventuali testimoni), stampare e mettere al sicuro i mezzi di prova scritti. Attenzione: le registrazioni di conversazioni e le riprese video effettuate di nascosto sono punibili e non possono essere utilizzate come prova.
Stipulare comunque il contratto di sublocazione
Se gli è illecitamente rifiutato il consenso a stipulare un contratto di sublocazione con una terza persona, il locatario ha il diritto di procedere comunque. Una conseguente disdetta del contratto di locazione può tuttavia essere eventualmente ammissibile se a posteriori emerge che il rifiuto era legittimo (art. 257f cpv. 3 CO).